“Un amore”. Le lettere tra il teologo Karl Barth e Charlotte von Kircshbaum

di Luigi Mariano Guzzo

“Posso dirti soltanto una cosa, che forse non ho neppure il diritto di dire: semplicemente, dallo scorso mercoledì so di volerti bene, più di quanto io riesca a pensare”. Sono le parole che una donna, Charlotte von Kirschbaum, rivolge nel 1926 all’uomo che ama: Karl Barth. Una storia d’amore come tante, se non fosse che Karl, classe 1886, pastore e professore di teologia, è sposato con Nelly Hoffmann ed è padre di cinque figli. Ma per lui, quella donna, Charlotte, rappresenta il “grande enigma”, al punto di pensarla “con tutto il cuore”, “gioioso già soltanto al pensiero dell’esistenza” di lei. La casa editrice Claudiana oggi ci fa scoprire la passione e la tenerezza che contraddistingue questa relazione, pubblicando l’epistolario dei due: “Un amore. Lettere 1925-1935”, a cura di Beata Ravasi e Fulvio Ferrario. Ad un certo punto – siamo nel 1929 – Karl invita Charlotte a coabitare insieme alla moglie e ai figli, chiedendole di fargli da segretaria. Lei accetta, iniziando un sodalizio che dura per circa quarant’anni, fino alla morte del teologo nel 1968. Nelly, la moglie, intanto si trova a vivere un vero e proprio dramma familiare, costretta a condividere persino gli spazi con l’altra donna, in quanto dal marito non ha (e non avrà mai) il coraggio di divorziare.

Il teologo Karl Barth crede nell’indissolubilità del matrimonio, ma sceglie di non negare l’amore. Lo fa senza nascondersi. “È vero – dirà nel 1947 ad un amico – che sono sposato, padre e nonno. È altrettanto vero che amo. Ed è vero che questi due fatti non coincidono”. Più che risolvere, in un modo o nell’altro, la contraddizione, accetta di vivere in una “crisi permanente”. Non sta a noi, lettori di scritti riservati e intimi, giudicare. Ma la vicenda, certamente, aiuta a meglio comprendere quella riflessione “totalmente altra” su Dio che ha reso Barth uno dei più grandi e influenti teologi del ventesimo secolo.

Mimì, supplemento culturale de Il Quotidiano del Sud – L’Altra Voce d’Italia, 23 gennaio 2022

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